Casa-Museo G. Matteotti Fratta Polesine

TITOLO: Casa-Museo Giacomo Matteotti, Monumento Nazionale

COMUNE: Fratta Polesine, Via Ruga, 3

DATAZIONE: inaugurata nel 2012

DESCRIZIONE:

La Casa Museo Giacomo Matteotti è stata istituita con la legge 255 del 5 ottobre 2004 e con la successiva del 20 dicembre 2017 n. 213 è stata riconosciuta monumento nazionale; è di importante interesse culturale (ai sensi dell’art.10 comma 3 lettera d del Codice dei Beni Culturali) come luogo di memoria che mantiene inalterate le tracce originarie della vita quotidiana di un protagonista della storia del Novecento e della sua famiglia. Fa parte dei musei di rilevante interesse regionale e della rete museale provinciale. È aperta al pubblico dal 2012 dopo i lavori di restauro e allestimento museale, con recupero dei mobili e arredi della famiglia, finanziati dalla legge nazionale e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La legge regionale n. 28 del 16 luglio 2019 finanzia interventi per la conservazione e valorizzazione della Casa. È’ aperta al pubblico dal 2012.

Il Palazzo a Fratta Polesine in via Ruga 3, è stato dimora del deputato socialista per gran parte della sua vita insieme alla sua famiglia. L’edificio è di proprietà dell’Accademia dei Concordi, in seguito al lascito da parte dei figli dello statista Isabella, Gianmatteo e Giancarlo, ed è in gestione, tramite convenzione, al Comune di Fratta Polesine. Il complesso è composto dalla casa dominicale, da un piccolo annesso adiacente (già casa del custode), un pozzo e da un giardino antistante, frammento memoriale di paesaggio polesano. La villa di origini settecentesche, nel 1895 è diventata di proprietà di Girolamo, padre di Giacomo e casa di famiglia. Il Palazzo presenta al piano terra gli ambienti domestici e lo studio di Giacomo Matteotti, al secondo piano le stanze da letto dei coniugi e dei figli; nel sottotetto una mostra espositiva permanente grazie alla riproduzione dei documenti dell’archivio della famiglia Matteotti conservati dalla Fondazione di studi storici Turati di Firenze e selezionati dal prof. Stefano Caretti, dei video sul rapimento ed i funerali, e un tavolo interattivo con possibilità di consultazione della ricca documentazione digitalizzata di riviste e giornali d’epoca, tutti i libri e gli scritti di Giacomo Matteotti, della moglie poetessa Velia Titta, del fratello Matteo, alcuni studi sul Polesine all’epoca di Matteotti e numerose foto.

All’interno gli arredi oltre che al mobilio, in particolare la scrivania di Giacomo, i libri, il forte piano, i quadri della pittrice Maria Vinca rimandano alla vita personale, agli interessi culturali che condivideva con la moglie, nonché ai suoi studi di diritto penale. Si conserva nella libreria dello studio la sua tesi di laurea La Recidiva pubblicata nel 1910 dai fratelli Bocca e ancora citata negli studi penali. Si respira il suo impegno politico di consigliere comunale in diversi comuni del Polesine e provinciale, le sue battaglie politiche a favore dei braccianti polesani, i suoi ideali socialisti, di un socialismo riformista in cui ha sempre creduto ed ha cercato di realizzare quando in particolare fu segretario nel 1922 del Partito Socialista Unitario. Sostenitore di leghe, di cooperative di biblioteche popolari, antimilitarista, a favore dell’istruzione, per la giustizia sociale, per i diritti civili, contro la violenza fascista che ha visto nascere e consolidarsi in Polesine. L’esperienza politica polesana è fondamentale per il suo impegno di deputato dal 1919 al 10 giugno 1924, giorno in cui viene assassinato dagli squadristi fascisti, dopo il suo discorso in parlamento del 31 maggio contro i brogli elettorali e prima che potesse denunciare la corruzione di membri del regime e del fratello di Mussolini, Arnaldo, che avrebbe intascato tangenti da parte della società statunitense Sinclair Oil in cambio di concessioni di estrazioni in esclusiva in Emilia ed in Sicilia.

Un politico che fu tra i primi a cogliere il passaggio del fascismo verso la dittatura e fu per questo, un irriducibile e temuto oppositore dii Mussolini. La Casa Museo, quindi, rappresenta la vita politica di un padre della repubblica e della democrazia.

Viene gestita da un comitato di gestione, un comitato scientifico e da un direttore. Ha in atto una convenzione con il Dipartimento di Scienze storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova e con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara. La direzione scientifica organizza un ricco calendario di eventi culturali ed ha istituito la collana de «I Quaderni di Casa Matteotti», che presentano gli atti di convegni nazionali organizzati negli ultimi anni e che sono scaricabili dal sito.

Nei primi mesi del 2024 la Casa museo verrà riallestita per adeguarla a standard museali europei con l’intervento finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

INFORMAZIONI E CONTATTI:

Sito web: https://www.casamuseogiacomomatteotti.it/

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/CasaMatteottiFratta/

Mail:info@casamuseogiacomomattoetti.it

Telefono: 366 3240619

BIBLIOGRAFIA: Fratta Polesine la storia, Rovigo, Minelliana,1990; Ville Venete. La Provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, a cura di Bruno Gabbiani, Venezia, Istituto regionale per le ville venete, 2000; Luigi Contegiacomo, Giacomo Matteotti: le fonti, in «Beni culturali e ambientali in Polesine», 8, dicembre 2004, pp.61-65; Lino Segantin, Restaurata Casa Matteotti, in «Ventaglio 90», 40, Gennaio, 2010, pp. 130-131;Nicola Gasparetto, Sara Fumaneri, In visita a Villa Matteotti, in «Ventaglio 90», 46, Gennaio, 2013, pp. 26-27; Fratta Polesine, momenti significativi e figure di una città antica, a cura di Maria Lodovica Mutterle, Mario Cavriani, Rovigo, Minelliana, 2012; Massarente archittetura. Casa Museo Giacomo Matteotti, Firenze, Forma edizioni per l’arte e l’architettura, 2014.