TITOLO: Chiesa di San Maurelio
COMUNE: Sariano, frazione di Trecenta, piazza XX settembre, 6
DATAZIONE: inizio XIV secolo
DESCRIZIONE:
La chiesa di San Maurelio a Trecenta racconta la storia del suo territorio. Non si conosce l’esatto periodo di costruzione, ma il primo documento in cui viene citata risale al 1300. La titolazione a San Maurelio, vescovo, martire e co-protettore insieme a San Giorgio della diocesi di Ferrara portano a pensare che sia stata eretta durante il periodo della dominazione vescovile ferrarese, in un momento di pace e stabilità politica.
Il sito su cui sorge la chiesa è però molto più antico: durante i lavori di restauro del 2011, all’interno della Cappella Contrari sono state trovate tessere di mosaico e materiali di età romana. È probabile che la chiesa sia stata costruita sopra o nelle vicinanze di una villa rustica di età imperiale.
La prima chiesa doveva essere di dimensioni molto modeste, poiché la comunità da ospitare era piuttosto ristretta. L’edificio era ad un’unica navata, con una copertura a capanna. All’interno le pareti erano affrescate con scene della vita di Cristo, della Vergine e con storie della vita dei santi, una sorta di Catechismo illustrato. Tutt’ora parti di questi affreschi sono ancora visibili e conferiscono grande valore alla chiesa, essendo tra i pochi esempi di affreschi medievali in Polesine.
Nel 1410 la chiesa passò sotto il patronato dei Contrari, nobile famiglia ferrarese. Uguccione I il Grande commissionò quindi dei lavori di restauro. Venne realizzato un arco per separare l’aula dove stavano i fedeli dal presbiterio, lo spazio del celebrante. Il presbiterio era a forma di piccola cappella, sormontato da una volta su cui era dipinto lo stemma dei Contrari. In questa occasione le pareti furono intonacate e si realizzò un nuovo ciclo di affreschi. Sull’arco che separa l’aula dal presbiterio si trovavano scene del Giudizio Finale e tra le figure di santi vi era anche un enigmatico guerriero in armatura, forse lo stesso Uguccione. Il presbiterio era decorato con pitture di stipiti e colonne che facevano apparire lo spazio più grande, mentre sulla volta si apriva un cielo stellato. Gli affreschi nell’aula invece sono quasi totalmente perduti. È ancora possibile però scorgere una data dipinta tra le figure: 1426, probabilmente l’anno in cui furono eseguiti gli affreschi. I lavori di restauro seguivano la precisa volontà di trasmettere i valori simbolici che rimarcavano la nobiltà dei Contrari e il loro potere. Lo stemma era posto al centro della volta del presbiterio, sopra all’altare e quindi vicino a Cristo. L’arco invece li separava dalla gente comune e su di esso si trovava il personaggio in armi, che rappresentava la potenza del casato e la protezione che offriva alla chiesa e al popolo cristiano.
Alla fine del gli affreschi erano stati coperti da una tinteggiatura, per ordine del vescovo nel 1574, forse perché erano in uno stato di degrado. Nel 1575 la casata dei Contrari si estinse e il controllo di questo territorio passò a casato Pepoli. Nel 1599 il vescovo Fontana scriveva che si stava costruendo una nuova chiesa con il contributo dei Pepoli, più ampia per ospitare la comunità che ormai raggiungeva le 200 persone.
L’edificio fu poi ricostruito nel 1664, quando san Maurelio divenne parrocchia e in quella occasione i Pepoli donarono la splendida pala raffigurante San Maurelio che invoca la protezione sulla città di Ferrara, opera attribuita a Giovanni Francesco Barbieri da Cento, tutt’ora presente. La pala venne posta sul nuovo altare dedicato al santo e contribuì a risvegliarne il culto. Un’altra importante santa venerata qui è Santa Liberata, della quale si conserva con grande devozione una reliquia (un pezzo d’osso) arrivata alla fine del Seicento. Il culto della santa era diffuso anche nei paesi limitrofi, e i documenti ci parlano di un continuo afflusso di pellegrini.
L’aspetto attuale dell’edificio, di gusto neoclassico, risale all’inizio del Settecento, quando la chiesa venne trasformata per volontà di Ercole II Pepoli e del rettore don Bellino Cavazzini. Le dimensioni rimasero uguali ma l’edificio venne notevolmente alzato e ristrutturato.
Nel corso degli ultimi due secoli la chiesa subì ulteriori modifiche. Negli anni ’50 del Novecento gli antichi affreschi medievali furono casualmente riscoperti e il loro restauro si è protratto fino al 2011. In occasione di questi lavori è stato anche compiuto uno studio che ha permesso di far luce sulla storia della chiesa. Una storia che si intreccia con le vicissitudini della comunità di Sariano e che si è stratificata in queste mura.
INFORMAZIONI E CONTATTI: telefono della canonica di Trecenta: 0425.701186
BIBLIOGRAFIA: Mario Cavriani (a cura di), I restauri del Sacro: Chiesa di San Maurelio di Sariano (Trecenta, Palazzo Pepoli, 11 giugno 2011), Rovigo, Minelliana, 2012.