Museo etnografico “a l’alboron”  Costa di Rovigo

TITOLO: Museo etnografico all’Alboron di Costa di Rovigo

COMUNE: Costa di Rovigo, Via Dante, 284-6

DATAZIONE: istituito nel 2008

DESCRIZIONE:

Il Museo venne ideato nel 2002 per esporre documenti e oggetti di uso comune di valore storico che illustrano aspetti di vita sociale economica e religiosa dell’era pre-industriale nel territorio di Costa di Rovigo. La collezione è frutto di recuperi da parte delle famiglie del territorio durante la fine degli anni ‘80 e raccolti dagli alunni e dagli insegnanti della scuola media Virgilio. Il museo venne istituito a tutti gli effetti nel 2008.

La prima documentazione del Palazzo è databile al XVIII secolo, ma studi recenti ne anticipano la costruzione al XVI secolo. L’aspetto austero dell’edificio rimanda alle forme dell’architettura emiliana riscontrabili in altre proprietà della famiglia Pepoli, in particolare nel Palazzo Pepoli-Bentivoglio di Trecenta. L’attribuzione ai Pepoli, è confermata dai catastici Veneti, che documentano le varie proprietà della famiglia poste a Costa, a Fratta Polesine e in altri centri. Le diverse proprietà fondiarie della famiglia Pepoli prendono origine dalla dote di Isabella, figlia di Giampaolo Manfrone Fortebraccio e di Isabella Gonzaga andata in sposa a Fabio Pepoli2. Nei primi decenni del 1800 i Pepoli sono costretti a vendere la maggior parte dei fondi per gravi difficoltà economiche. A ulteriore riprova di una loro presenza, all’ingresso di palazzo Bighetti vi è anche una lapide dedicatoria che recita “IOANNE PAULUS SECUNDUS FORTEBRACCIO IULII FILUIS ETATIS ANNO DECIMO SEPTIM CASTRUM FUNDAVIT MDXXX” ossia “Giovanni Paolo secondo Fortebraccio figlio di Giulio nel diciassettesimo anno di età fondò il castello 1540” riferibile al castello di Fratta di proprietà della famiglia Pepoli. Il catasto napoleonico documenta rispetto alla prima impostazione dell’edificio l’aggiunta di rustici disposti attorno alla corte. La famiglia Bighetti, ultima proprietaria dell’edificio, con atto notarile datato 1922 acquista l’immobile dagli eredi della famiglia Baruchello che lo avevano detenuto con contratto di livello per buona parte del XIX secolo. Attualmente il complesso è costituito da una casa padronale con assetto planimetrico tripartito con salone centrale. Esternamente la divisione si può vedere dalla disposizione simmetrica delle finestre e da due archi a tutto sesto in corrispondenza dell’asse centrale; quello del piano superiore è caratterizzato da un balcone con balaustra in pietra lavorata. L’accesso dalla strada avviene tramite una scala in pietra che scende verso l’ingresso dell’edificio posto a un livello inferiore. All’interno numerosi soffitti e pareti sono decorati e i pavimenti sono in pietra.

Il percorso viene introdotto dall’illustrazione geografica e geomorfologica di Costa di Rovigo centro posto lungo le rive dell’Adigetto. Il ritmo delle stagioni, fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole è alla base dello sviluppo del percorso tematico che si snoda nelle sale del museo, ospitato al piano nobile di Palazzo Bighetti. Attrezzi da lavoro, diversi a seconda delle attività previste nell’alternarsi delle stagioni, documentano la vita contadina con le sue fatiche ed i suoi rituali, profondamente connessi all’identità di questo territorio. Nelle diverse sezioni, trovano spazio anche gli attrezzi utili allo svolgimento dei lavori artigianali più diffusi, come quello del ciabattino e del falegname. In un’altra sala è stata allestita una tipica cucina databile tra la fine dell’800 e gli inizi ‘900, corredata dalle stoviglie e dalle pentole in uso in quell’epoca, senza trascurare uno strumento di lavoro femminile, fondamentale per l’economia famigliare del primo Novecento: la macchina da cucire. La prosecuzione delle donazioni da parte della popolazione locale permette un’implementazione continua del museo, che si è arricchito negli anni di pezzi che documentano anche la storia più recente. I volontari negli ultimi anni hanno ristrutturato il giardino retrostante per procedere nei prossimi anni con la piantumazione e la coltivazione di piante autoctone dimenticate espressione della biodiversità del territorio, che potranno essere apprezzate nelle loro mutazioni stagionali.

INFORMAZIONI E CONTATTI:

Telefono: 0425497272

E-mail: costabiblioteca@libero.it

BIBLIOGRAFIA: Comune di Costa di Rovigo (a cura di), Palazzo Bighetti, sede del Museo Etnografico di Costa di Rovigo, brochure, Costa di Rovigo (RO) 2018; Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la Provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Istituto per le ville venete. Venezia Marsilio 2000; Adriano Mazzetti, Costa di Rovigo. In loco ubi dicitur Costa, Costa di Rovigo, SIT Società Industrie Tipolitografiche Dosson di Casier (TV), 2010; Mutterle Maria Lodovica, Cavriani Mario, (a cura di), Fratta Polesine, momenti significativi e figure di una città antica, Minelliana Edizioni, Rovigo, 2012.