TITOLO: Palazzo pretorio, oggi sede della Camera di Commercio
COMUNE: Rovigo, piazza Giuseppe Garibaldi, 6
DATAZIONE: XIX secolo, restaurato tra il 1928/1932
DESCRIZIONE:
Passeggiando per piazza Garibaldi si può notare la facciata del palazzo della Camera di Commercio. L’edificio ha una lunga storia, e sorge nel luogo in cui in origine si trovava il Palazzo Pretorio di Rovigo, dove i Veneziani avevano posto la sede degli uffici amministrativi e giudiziari e la residenza privata del Podestà. Non si conosce con certezza la data in cui fu costruito il Palazzo Pretorio ma si tratta della fine del Quattrocento o gli inizi del Cinquecento. Un disegno secentesco di Nicola Tessi, che si definisce “pitore in Rovigo”, mostra il palazzo costruito come una piccola cittadella fortificata, cinta da mura. All’interno si trovava la corte principale, altre corti più piccole e un pozzo. Tra gli edifici vi era la casa del Podestà, la sala per le assemblee del Consiglio Cittadino, la sala delle torture e altri ambienti di servizio. Il Palazzo si avviò alla fine del Settecento ad un progressivo degrado, tanto che si cercava un altro alloggio temporaneo per il Podestà, pur senza successo perché nessun cittadino era disposto a cedere in locazione un proprio immobile, data l’incerta situazione politica ed economica in cui versava Rovigo e tutto il Veneto. Quando poi il potere della Serenissima iniziò a vacillare, e il Veneto fu ceduto ai Francesi, era chiaro che il Palazzo Pretorio non sarebbe più stato ricostruito. L’inarrestabile decadenza sembrò seguire le sorti della Repubblica di Venezia.
Sotto la dominazione napoleonica e poi austriaca il Palazzo fu sede del Tribunale. Nel 1823 venne demolita la Sala delle Udienze per creare delle carceri politiche, un intervento non gradito al Consiglio Municipale, che cercò di destinare il complesso ad altre funzioni. Una parte dell’edificio fu adibito a Caffè, e un’altra parte divenne la sede della Camera di Commercio. Nel 1851 il mercato del grano venne trasferito dalla Piazza Maggiore al cortile della Camera di Commercio. Nel 1858 l’architetto Eugenio Piva progettò un grande rifacimento del Palazzo, che divenne la Borsa di Commercio per contrattare meglio i prodotti cerealicoli e il Caffè, per l’appunto, diventò il Caffè della Borsa, dove si riunivano i commercianti. Nella seconda metà dell’Ottocento si susseguirono numerosi interventi di restauro e arredo dei nuovi locali. Nel 1888 vennero anche allestiti alcuni locali per le Poste e Telegrafi e per la Cassa di Risparmio. Tutto il complesso andò progressivamente dunque verso una vocazione commerciale.
L’aspetto della Camera di Commercio, come è ancora oggi possibile osservarla, deriva da un intervento fatto negli anni Venti del Novecento, che seppe coniugare l’architettura antica, rappresentata dalle colonne e dagli archi, con i nuovi materiali del XX secolo. Fu costruito lo splendido Salone del Grano, coperto da una volta a botte in vetro che poggia su otto archi. Ogni arco è abbellito da semi, frutta e verdura in rilievo. Il pavimento è decorato con un mosaico a ottagoni e quadrati, che ricorda le ville romane e al centro due stemmi.
INFORMAZIONI E CONTATTI:
BIBLIOGRAFIA: Guido Pietropoli, Città e architettura del ‘900 a Rovigo. Parte prima: 1900 – 1945, in “Acta Concordium”, n. 2, supplemento a Concordi, n°1, 2007, pag. 1-22; Rovigo dalla parte di S. Giustina. Ricerche storiche per la tutela dei beni ambientali. Atti della giornata di studio (Rovigo, Accademia dei Concordi, 26 novembre 1992). Presentazione di Maria Carla Avezzù. Rovigo, Minelliana, 1993: Luisa Servadei, Il Palazzo Pretorio di Rovigo, pp. 49-56; Daniele Milan, Da Palazzo Pretorio a Camera di Commercio, pp. 57-62; Serena Villani, Cenni di una ricerca sul Palazzo Pretorio, pp. 63-64; Roberta Acca, Il Palazzo della Camera di Commercio, pp. 65-70.