Tempio Beata Vergine del Soccorso detto la Rotonda Rovigo

TITOLO: Tempio della Beata Vergine del Soccorso, detto “La Rotonda”

COMUNE: Rovigo, piazza XX Settembre, 37

DATAZIONE: XVI secolo

DESCRIZIONE:

Si tratta del monumento più noto di Rovigo, la chiesa è ufficialmente intitolata alla Visitazione di Maria, ma è conosciuta anche come chiesa della Beata Vergine del Soccorso. Il nome però con cui è più frequentemente appellata è La Rotonda, dalla sua forma ottagonale. Fu realizzata negli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, quando Rovigo rientrava nei territori della Serenissima. L’edificio fu costruito per conservare e celebrare un’immagine della Madonna, particolarmente venerata, e che era affrescata in un piccolo oratorio costruito lungo la recinzione dell’orto dei frati Minori Conventuali di S. Francesco, presso le mura della città. Ad oggi questo oratorio non esiste più né si sa quando fu eretto, mentre l’affresco della Madonna è databile per lo stile tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. La devozione all’immagine della Madonna divenne un fenomeno importante alla fine del Cinquecento. Lo storico locale Celio Nicolio scrisse nel 1595 un opuscolo in cui si narravano ben 115 eventi prodigiosi, avvenuti grazie all’intercessione della Madonna del Soccorso. L’anno precedente si era verificato un grande afflusso di fedeli e probabilmente fu proprio questo interesse popolare a stimolare la decisione di erigere una chiesa. 

Il progetto fu avviato nel 1594, e realizzato dall’architetto Francesco Zamberlan. La scelta del luogo fu determinata dalla disponibilità di spazio in questa zona all’epoca e dalla vicinanza con l’oratorio presso cui si trovava l’affresco venerato. La particolare forma ottagonale deriva da idee e studi sostenuti dai grandi architetti del Rinascimento, l’ottagono è la forma che più si avvicina al cerchio che simboleggia la perfezione di Dio e il numero otto richiama i sette giorni della creazione più la Pasqua. La chiesa fu rapidamente terminata, anche grazie alle generose offerte dei fedeli di varie comunità nel Polesine. Nel 1603 si terminò la cupola, anche se dopo soli tre anni fu necessario demolirla, poiché aveva iniziato a cedere, e la chiesa fu completata con un tetto a spioventi. Il grande altare di legno dorato fu collocato nel 1607 e la venerata immagine della Madonna del Soccorso fu inserita nella nicchia dell’altare con una solenne cerimonia l’8 settembre 1608.

La decorazione dell’interno richiese tempi più lunghi e, sebbene il risultato finale sia armonioso nelle sue parti, sembra difficile che si stata realizzata seguendo un unico progetto. Le decorazioni hanno un forte effetto scenografico per le grandi tele che celebrano i miracoli della Madonna del Soccorso e la reggenza dei podestà veneziani più benemeriti. Le tele furono realizzate da alcuni degli artisti più noti del Seicento e la rendono una raccolta unica nel suo genere. Sul soffitto un affresco più tardo raffigura un miracolo della Madonna del Soccorso, eseguito da Vittorio Bressanin nel 1887. Il dipinto sintetizza il senso della devozione che si esprime in questa chiesa, in quanto narra la miracolosa cessazione dell’epidemia che aveva colpito Rovigo, ottenuta per intercessione della Madonna del Soccorso.

Un fatto peculiare è la presenza di un granaio cittadino. Il porticato della Rotonda infatti ha svolto in passato anche questa funzione poiché l’ambiente si prestava bene alla conservazione dei cereali. Nella parte superiore si trova un ampio spazio, utilizzato come granaio pubblico fin dai tempi della Repubblica di Venezia, dove venivano immagazzinate le scorte utili alla città. Un altro tratto caratteristico del porticato esterno è la presenza di lapidi e oggetti di vario genere. All’inizio dell’Ottocento si iniziarono a collocare qui oggetti marmorei come lastre tombali e monumenti funerari, provenienti dalle chiese soppresse dal governo napoleonico. Inoltre trovarono collocazione anche iscrizioni celebrative e reperti archeologici. Il portico divenne così, di fatto, una specie di museo cittadino. Nel 1971 i materiali archeologici vennero portati prima al Castello e poi al Museo Civico di Rovigo, oggi Museo dei Grandi Fiumi, mentre ancora presso la Rotonda si trovano stele e monumenti dedicati a personaggi illustri. 

Durante l’Ottocento a causa delle difficoltà finanziarie la chiesa non ebbe grande manutenzione e nel 1882 fu utilizzata per ospitare gli sfollati dopo la rotta dell’Adige. Solo una volta superata questa emergenza venne attuato un essenziale restauro e poi un altro più radicale tra il 1956 e il 1966 che le diede nuova vita.

INFORMAZIONI E CONTATTI: 

Orari di apertura: 

da martedì a giovedì: 14.30 – 18.00

dal venerdì alla domenica: 10.00 – 12.30 e 14.30 – 18.00

Sito web: www.tempiolarotonda.it

Telefono: 0425 206206 oppure 366 3240619

BIBLIOGRAFIA: Rovigo e la sua Provincia, 2ª edizione, Editrice Italia Turistica, 2003, p. 195; Leobaldo Traniello (a cura di), Rovigo. Ritratto di una città, Rovigo, Edizioni Minelliana Associazione Culturale, 1988, pp. 191-201.

Sito ufficiale de La Rotonda: www.tempiolarotonda.it visitato l’11/09/2023.