TITOLO: Villa Ariosto detta “La Barchetta”
COMUNE: Bagnolo di Po, via Arioste, 579
CATEGORIA: ville e palazzi
DATAZIONE: prima metà del Quattrocento o inizi Cinquecento
DESCRIZIONE:
Villa Ariosto si trova immersa nella campagna di Bagnolo di Po, situata nei pressi del fiume Tartaro. Secondo alcuni studiosi la casa venne eretta agli inizi del Cinquecento, dalla famiglia del famoso poeta ed intellettuale Ludovico Ariosto, attivo presso la corte ferrarese degli Estensi. Suo padre era all’epoca governatore di Rovigo per conto dei duchi d’Este e lui ricevette in eredità da un cugino la grande fattoria detta “Le Arioste”. Secondo invece altre fonti il complesso fu realizzato nella prima metà del Quattrocento, prima che il fondo fosse ceduto agli Ariosto. Il complesso non venne però mai abitato dal noto poeta poiché dopo che Ludovico e i suoi fratelli nel 1519 subentrarono nella proprietà del fondo, l’eredità venne reclamata dal duca Alfonso d’Este. Iniziò un processo che si concluse in favore degli Ariosto, anche se di fatto poi queste terre rimasero agli Estensi.
Il complesso è costituito dalla casa padronale, un rustico a est e una cappella a ovest. Inoltre vi sono una barchessa e la casa dei salariati. La corte era originariamente circondata da un muro di cinta, poi parzialmente abbattuto nel corso del tempo. All’interno si trovava la corte con l’aia, oggi trasformata in giardino. La casa padronale è sempre stata abitata e nel tempo, per rispondere alle esigenze dei vari proprietari ha subito vari interventi di restauro e modifica, che l’hanno resa molto diversa dalla costruzione di epoca ariostea. In origine le torri dovevano essere due, una delle quali venne demolita nel 1970 per costruire una scala esterna. Anche la cappella è stata sconsacrata e viene ora usata come deposito e centrale termica.
INFORMAZIONI E CONTATTI: non visitabile
BIBLIOGRAFIA: Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete Marsilio, 2000, pp. 146-147; Antonio Canova, Ville del Polesine, Rovigo, Istituto padano di arti grafiche, 1975, p. 26.