Villa Minotto, ora Cervati Gavello

TITOLO: Villa Minotto Cervati

COMUNE: Gavello, via Canal Bianco Superiore, 3

DATAZIONE: XVIII secolo

DESCRIZIONE:

Villa Minotto sorge lungo la riva sinistra del Canalbianco, a distanza di qualche chilometro dal centro di Gavello, in località Lama. Venne edificata nella prima metà del Settecento dalla nobile famiglia dei Minotto di Venezia, durante il periodo della colonizzazione agraria del Polesine. Del complesso fanno parte la casa padronale e alcuni rustici compresi entro una corte. All’interno della proprietà si trovava un tempo anche l’oratorio di San Lorenzo, a pianta ottagonale, edificato alla fine del Seicento. L’edificio sacro, che conteneva le spoglie di San Demetrio, fu successivamente inglobato nell’ala ovest della villa e poi demolito negli anni Quaranta del Novecento, perché fatiscente. A est della villa si trova un grande rustico, noto a tutti come “barchessa”, oggi separato dalla casa padronale. Secondo alcuni studiosi si tratta di ciò che rimane dell’antica piazza di Lama, presso cui si teneva il mercato di Gavello. La barchessa, che si eleva su tre piani, fungeva in passato anche da abitazione del fattore, ma in origine doveva essere anche un deposito di derrate e ospitava botteghe per il commercio dei prodotti agricoli.

La casa padronale presenta lo stile tipico delle ville venete. La parte centrale, più alta è caratterizzata da un timpano, mentre ai lati si trovano le due ali. La villa è stata radicalmente ristrutturata negli anni Novanta. Durante questo intervento fu anche ricostruita l’ala occidentale, venuta a mancare dopo la demolizione della chiesetta, ridando armonia e simmetria alla struttura. All’interno la casa padronale si apre su un salone centrale, con tre ambienti per lato. Le stanze al piano nobile erano un tempo decorate da stucchi, oggi non più presenti. Dell’ampio giardino, destinato a corte, rimane solamente la parte a nord, mentre il settore meridionale è stato asfaltato. La dimora è diventata oggi la residenza dei proprietari.

INFORMAZIONI E CONTATTI: non visitabile

BIBLIOGRAFIA: Antonio Canova, Ville del Polesine, Rovigo, Istituto padano di arti grafiche, 1975, p. 59; Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete Marsilio, 2000, pp. 294-295.