TITOLO: Villa Torelli Sarti
COMUNE: Arquà Polesine, via Valmolin di Mezzo, 1939
DATAZIONE: XV secolo
DESCRIZIONE:
Villa Torelli Sarti sorge sulla riva sinistra del Canalbianco, nella località di Valmolin di Mezzo. Secondo alcuni studiosi la villa venne costruita sul finire del Quattrocento dalla nobile famiglia ferrarese dei Torelli, che al tempo amministravano questo territorio per conto dei duchi d’Este di Ferrara, mentre secondo altre ipotesi l’edificio originario era forse un casino di caccia estense di cui i Torelli diventarono proprietari solo nel 1572.
L’edifico che oggi è possibile osservare è la composizione armonica di diverse parti costruite in età differenti. Il corpo centrale della villa costituisce il nucleo originario, a cui nel tempo furono aggiunte le altre parti, ampliando l’edificio. Nel Settecento vennero costruite le due ali laterali e la villa assunse l’aspetto ancora oggi visibile. L’edificio presenta le tipiche caratteristiche delle ville nobiliari venete. Si estende su tre piani di cui uno è un sottotetto. Al centro due ampie scalinate conducono al piano nobile a cui si accede attraverso un portale coronato in cima da un mascherone. Sotto alla scalinata, in posizione centrale, si apre un altro portale con elementi decorativi neogotici, frutto probabilmente di un intervento ottocentesco.
Il complesso comprende anche una piccola scuderia, ma in passato dovevano essere presenti anche dei rustici e una cappella gentilizia, edifici oggi non più visibili, demoliti nel Novecento durante i lavori di raddrizzamento del Canalbianco. All’esterno la villa godeva di un accesso privato al Canalbianco mentre tutto attorno si estende il giardino, che doveva originariamente essere un vaso parco, poi ridimensionato sempre a causa dei lavori per rinforzare l’argine del canale. Tutta la proprietà è circondata da un muro di cinta. L’accesso è formato da due pilastri che si aprono su un viale alberato che conduce fino alla villa. La villa ha oggi perso la relazione con il territorio circostante, dal quale sembra anzi volersi distaccare, nascosta da una consistente cortina di siepi. Il distacco dalla campagna è il risultato della perdita della sua originaria funzione agricola e di parte dell’antico fondo agricolo che faceva capo alla villa.
La villa è stata recentemente restaurata mantenendo inalterati i caratteri settecenteschi del complesso.
INFORMAZIONI E CONTATTI: non visitabile
BIBLIOGRAFIA: Arquà Polesine. La Storia. Presentazione di Pietro Marangoni, Rovigo, Minelliana, 1999, pp. 200-205; Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete Marsilio, 2000, p. 119-120; Antonio Canova, Ville del Polesine, Rovigo, Istituto padano di arti grafiche, 1975, pp. 20-21.