Gorghi di Trecenta

Gorghi di Trecenta

DATI GENERALI SITO

Denominazione sito

Gorghi di Trecenta

Settore

planiziale

Area umida

Si

Superficie (ettari)

Circa 10 Ha

Comune

Trecenta

Provincia

ROVIGO

DATI NATURALISTICI GENERALI

Descrizione

I gorghi di Trecenta insistono sul territorio comunale di Trecenta e nelle frazioni di Sariano e Pissatola, costituiscono un importante complesso di zone umide relitte, antica testimonianza di paleo alvei e alluvioni riconducibili all’antico ramo del Po di Adria, fatta eccezione per il gorgo Malopera, facente parte del omonimo diversivo del fiume Adige.

Aspetti floristici

I Gorghi, sono contornati da siepi e piante da fusto con prevalenza di Salice bianco, Olmo, Robinia, Sambuco, Vite americana, Sanguinella e una limitata presenza di Canneto. Abbondante presenza di vegetazioni sommerse. Vegetazioni galleggianti a Ninfea in forte contrazione nell’ultimo decennio.

Aspetti forestali

La vegetazione arboreo-arbustiva ripariale è soggetta a periodiche ceduazioni talvolta abusive.

Aspetti faunistici

Tra gli uccelli segnalati si ricordano la Garzetta (Egretta garzetta), la Nitticora (Nycticorax nycticorax), l’Airone cenerino (Ardea cinerea) nidificante, l’Airone bianco maggiore (Egretta alba), l’Airone rosso (Ardeola purpurea), il Tarabusino (Ixobrychus minutus), il Cormorano (Phalacrocorax carbo), la Schiribilla (Porzana parva). Altrettanto rilevante è lo svernamento regolare del Tarabuso (Botaurus stellaris), rintracciato più volte nel Magherino.

Altrettanto interessante è la presenza nel Gorgo della sposa di una delle poche garzaie, dell’Alto polesine composta da 5 nidi di Airone cenerino, monitorati dal WWF di Rovigo dal 2005.

Tra le specie non acquatiche legate ai boschi planiziali si ricordano inoltre il Picchio rosso maggiore (Picoides major), il Picchio verde (Picus viridis) il Colombaccio (Colomba palumbus) e il Gufo comune (Asio otus), qui nidificante e svernante, mentre i rapaci diurni sono rappresentati dallo Sparviero (Accipiter nisus) e dal Lodolaio (Falco subbuteo). Si ricordano infine, tra i passeriformi, la Cinciallegra (Parus major), il Codibugnolo (Aegithalos caudatus) e il Pendolino (Remiz pendolinus). Durante l’inverno le vegetazioni palustri e le siepi arbustive forniscono riparo a numerosi uccelli, in particolare passeri, fringillidi di varie specie, Turdidi, ecc..

Tra i mammiferi si citano la Talpa europea (Talpa europea), il Riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus), l’Arvicola terrestre (Arvicola terrestris), l’Arvicola campestre (Arvicola arvalis. Tra i mustelidi sono comuni la Donnola (Mustela nivalis) e la Faina (Martes foina). Ormai diffusa in Polesine è la Volpe (Vulpes vulpes).

Il Sito è oggetto dal 2010 a monitoraggi sulla chirottero – fauna da parte del WWF Provinciale di Rovigo, i cui dati sono prossimi alla pubblicazione. Di notevole interesse è la presenza di almeno 5 specie di chirotteri tra cui il Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentoni).

La fauna erpetologica è costituita dalla Natrice dal collare (Natrix natrix), il Biacco (Coluber viridiflavus). Di particolare rilievo è la presenza della Tartaruga palustre europea (Emys orbicularis). Tra gli anfibi segnaliamo la Rana verde (Rana esculenta), la Rana agile (Rana dalmatina), il Rospo comune (Bufo bufo) , il Rospo smeraldino ( Bufo viridis), dai rilievi effettuati nel passato risultava essere presente la Rana di Lataste ( Rana latastei), tuttavia tali specie risentono della competizione con la Rana toro (Rana catesbeiana), specie alloctona ancora diffusa nelle zone umide alto-polesane. Tra i pesci è ancora presente il Luccio (Esox lucius), la Tinca (Tinca tinca) e la Scardola (Scardinius erythrophthalmus).

Aspetti storico-culturali

L’origine di tali corpi idrici è di tipo naturale, ed è riconducibile a tempi remoti, in cui la dirompente forza dell’acqua durante le esondazioni ha generato, attraverso l’azione centripeta, profonde depressioni nel terreno.

Interessante è la presenza nei pressi di edifici di elevato valore storico e architettonico quali, Corte Gaspara, Palazzo Pepoli e il Castello di Sariano.

GESTIONE DEL SITO

Proprietà

PRIVATA

Gestione

 

Area visitabile

Visibile dalla Strada comunale adiacente. I percorsi interni ai gorghi non sono transitabili per motivi di violazione della proprietà privata.

Riferimento per informazioni sul sito (nominativo, telefono, ecc.)

WWF Provinciale di Rovigo

Tel. 349/ 8042520 – 327/ 7821731

e-mail: rovigo@wwf.it

sito internet: www.wwfrovigo.it

VINCOLI

Tipo di vincolo eventualmente presente

L. 431/85, oasi provinciale all’interno della quale è vietata la caccia.

Sono riconosciuti inoltre come siti di interesse comunitario (SIC) inclusi nella rete Natura 2000 cod. IT3270007, ad eccezione del Malopera incluso nelle Bellezze d’insieme (D.lgs 490/99, art. 139 – lett d) e il Magherino ai sensi della L. n. 431 8/8/1985 denominata legge Galasso inclusa nel testo unico 42/2004.

IMPATTO UMANO

Presenza di elementi negativi e/o positivi dovuti all’attività dell’uomo

I Gorghi di Trecenta negli ultimi anni hanno subito un forte peggioramento delle caratteristiche ecologiche, a causa di molteplici fattori di impatto:

  1. Progressivo interramento dei fondali
  2. Diminuzione dei livelli idrici, in relazione a prolungati periodi di siccità
  3. Prelievi abusivi delle acque ai fini irrigui (più volte segnalati alle autorità competenti dalla scrivente Associazione)
  4. Abbandoni di rifiuti e inerti (più volte segnalati alle autorità competenti dalla scrivente Associazione)
  5. Ingresso di specie alloctone quali, Nutria, Rana toro, Testuggini alloctone, Gambero della Louisiana e numerose specie ittiche, con conseguente depauperamento delle vegetazioni e delle popolazioni animali del sito.
  6. Nel 2012 i Gorghi sono stati oggetto di atti vandalici che hanno portato alla rimozione e alla manomissione di alcune infrastrutture atte ad agevolarne la fruizione (Panchine con tavolo e una torretta per il bird-watching)

MONITORAGGI AMBIENTALI

Attività svolte

Fin dalla sua fondazione il WWF di Rovigo, si occupa dell’individuazione e della valorizzazione delle aree di interesse naturalistico del Polesine, anche attraverso censimenti della flora e della fauna.

I volontari dell’Associazione partecipano regolarmente sia a titolo personale che per conto dell’Associazione, al monitoraggio della flora e della fauna, nell’ambito di Progetti LIFE Natura, LIFE Plus, di progetti promossi dall’Associazione Stessa e di atlanti faunistici realizzati in collaborazione con L’Associazione Faunisti Veneti.

Contributi scientifici documentati dagli attivisti del WWF Provinciale di Rovigo

M.Benà, G.Benetti (a cura di) – I grandi alberi della provincia di Rovigo, 39 alberi monumentali del polesine, Giunta Regionale del Veneto, 1990

1997 – Individuazione degli arboreti da seme della Provincia di Rovigo curata dalla Sezione WWF di Rovigo per conto dell’Azienda Regionale Foreste

BENETTI G. (a cura di), Guida alla flora e alle vegetazioni del Polesine, WWF Sezione di Rovigo – Provincia di Rovigo, Rovigo, 1998.

2001 – Stesura di un piano di gestione ambientale inserito nel progetto LIFE – NATURA “Salvaguardia di habitat e siti di nidificazione nel Delta del Po”

ARPAV, WWF VENETO (con il contributo di), 2004. Censimento delle aree naturali “minori” della Regione Veneto. ARPAV, Regione Veneto Assessorato alle Politiche per l’Ambiente e per la Mobilità.

Nel 2003 alcuni attivisti del WWF di Rovigo compaiono tra gli autori della pubblicazione edita dalla Provincia di Rovigo e realizzata dall’Associazione Fausti Veneti “Atlante degli uccelli nidificanti nella provincia di Rovigo”;

2004 – Collaborazione a progetto

comunitario triennale LIFE Natura “Azioni concertate per la salvaguardia del litorale veneto” (cod. LIFE 03/NAT/IT/000141)

Nel 2005 alcuni attivisti del WWF di Rovigo figurano tra gli autori de “Gli uccelli svernanti della Provincia di Rovigo”, edito dalla Provincia di Rovigo, e realizzato dall’Associazione Faunisti Veneti

20 maggio 2005 il Presidente della sezione WWF di Rovigo, Eddi Boschetti, individua nel delta del Po una popolazione vitale di un raro anfibio dato per estinto in Veneto dagli anni ‘50: il Pelobate fosco italiano (Pelobates fuscus insubricus). Su tale ritrovamento firmerà lo stesso anno, con il dott. L.Bonato del Dip. di Biologia dell’Università di Padova e col dott. J.Richard di Veneto Agricoltura, un articolo pubblicato presso la rivista scientifica “Gortania”

Boschetti E., Benà M., Crestani F., Benetti G., Vallarini C

Valle della Buora di salvaterra, Badia Polesine (Ro): un progetto di ripristino ambientale ai fini faunistici, Atti V convegno dei Faunisti Veneti, Natura Vicentina, 2007

2010 – 2012 – Collaborazione al Progetto europeo LIFE09NATIT110 -Conservation of habitats and species in the Natura 2000 sites in the Po Delta

Piano dei monitoraggi e della gestione ambientale

Per l’esecuzione dei monitoraggi il WWF Provinciale di Rovigo, in qualità di Organizzazione di Volontariato, si avvale del lavoro volontario dei propri attivisti qualificati, gravando esclusivamente sul proprio bilancio, pertanto la pianificazione degli interventi può avvenire con continuità nel caso si avvertano specifiche necessità di ricerca volte a conoscere lo stato di conservazione degli habitat o qualora l’area in oggetto, grazie alle proprie caratteristiche ecologiche induca a specifici filoni di studio (es: particolare presenza di Uccelli acquatici, Anfibi e rettili, Chirotteri, Insetti, ecc.).

Per quanto riguarda l’area in oggetto l’attività gestionale del sito si articolerebbe nelle seguenti azioni:

  1. Sorveglianza del sito a prevenzione di danni provocati allo stato dei luoghi e dei percorsi
  2. Monitoraggio periodico e studio di specie soggette a tutela comunitaria (Airone cenerino, Airone rosso, Airone bianco, Sgarza ciuffetto, Tarabuso, Tarabusino, Schiribilla, Assiolo, Vespertilio di Daubenton, Tartaruga palustre).
  3. Interventi di riforestazione con essenze vegetali autoctone ( Frassino maggiore, Farnia, Carpino bianco, Acero campestre) in prossimità delle rive più antropizzate e desertificate (gorgo Magon), al fine di potenziare le fonti trofiche disponibili alla fauna selvatica e di consolidare le sponde soggette a erosione.
  4. Predisposizione di un piano di trappolaggio e cattura rivolto alle specie faunistiche di origine alloctona, con particolare riferimento alla Nutria (Myocastor coypus), alla Rana toro (Rana catesbeiana) e alla Testuggine dalle guance rosse (Trachemys scripta elegans).
  5. Introduzione di specie vegetali anfibie galleggianti (ninfee, castagna d’acqua) conseguente alla contrazione della popolazione di nutria precedentemente attuata.
  6. Attuazione di un programma di ripopolamento di specie autoctone (pesci, anfibi, rettili), un tempo abbondanti nell’area, le cui popolazioni hanno subito una forte regressione negli ultimi anni, con la supervisione della Provincia e degli organi competenti.
  7. Liberazione di animali selvatici provenienti dal CRAS Provinciale (Centro Recupero Animali Selvatici).
  8. Attuazioni di progetti di studio sull’ecologia dei gorghi per meglio comprendere la loro evoluzione nel tempo mediante la collaborazione con Università o Enti esterni.
  9. Attività didattiche rivolte alle scolaresche da svolgersi con l’ausilio di guide turistiche autorizzate.

Un piano regolare dei censimenti faunistici sarebbe comunque possibile qualora l’Associazione venga coinvolta nella stesura di un calendario dei monitoraggi delle oasi della Provincia di Rovigo e debitamente informata delle date individuate per tali operazioni, così come si auspica per il censimento annuale degli uccelli svernanti della Provincia di Rovigo.