Castello Lendinara

TITOLO: Castello Estense o Palazzo Pretorio

COMUNE: Lendinara, piazza Risorgimento 3

DATAZIONE: XIV secolo

DESCRIZIONE:

Il Castello Estense costituisce la più antica testimonianza materiale della storia di Lendinara. Venne fatto costruire nell’ultimo decennio del Trecento da Alberto d’Este come residenza dei suoi rappresentanti in città e delle autorità civili come il podestà, presente a Lendinara sin dal 1225. Il Castello inglobò parte delle fortificazioni più antiche, risalenti all’XI secolo, che ancora erano presenti ma che ormai erano diventate poco sicure. Fece realizzare un palazzo che copriva un’area abbastanza vasta, in cui si aprivano logge, terrazze e un cortile interno porticato. Era cinto da due ampi fossati per renderlo sicuro e da palizzate trasformate poi in una cinta muraria, crollata nel 1630, su cui si aprivano le porte d’accesso. Tre erano le porte: due a sinistra dell’Adigetto, la porta di San Rocco che portava verso Badia e la porta di Piazza, e una a destra del fiume, quella di San Biagio, che conduceva a Fratta. Ogni porta era sormontata da una torre ed era dotata di un ponte levatoio per permettere l’attraversamento del fossato. Di tutto il complesso rimangono oggi solamente una parte del grande palazzo, a cui è affiancata la possente Torre Maistra, alta 26 m, che si apre su piazza Risorgimento. Il Castello con le sue fortificazioni divenne il primo nucleo all’interno del quale si sviluppò il centro abitato di Lendinara, mentre all’esterno delle fortificazioni vennero costruiti i principali centri religiosi, che divennero poi contrade.

Fu in origine costruito con intenti di difesa, ma nel Quattrocento, dopo che Lendinara era stata ceduta dagli Estensi a Venezia nel 1395, il Castello divenne la sede del governo cittadino, e venne detto Palazzo Pretorio. Il complesso fu ristrutturato e ampliato e ospitava i luoghi della politica dell’epoca, quali la residenza del podestà, che si occupava delle vicende criminali, la sala delle adunanze del Consiglio Cittadino e l’abitazione del cancelliere. Nella torre si trovavano le prigioni, e questa è rimasta la loro funzione fino all’ultimo decennio del secolo scorso. Era anche presente un oratorio intitolato alla Vergine Maria, di cui oggi rimane solo parte di un affresco con la Madonna col Bambino.

Palazzo Pretorio subì nel corso del tempo numerose distruzioni e ricostruzioni. Le cattive condizioni in cui versava rendevano necessarie ripetute richieste di fondi per ristrutturazioni da parte dei podestà al Senato Veneto. La presenza delle prigioni indusse il Senato a ristrutturare ripetutamente il Palazzo, che però continuava ad essere in condizioni precarie, aggravate da terremoti, incendi ed eventi atmosferici. Fu solo alla fine del ‘700 che le autorità veneziane decisero di ristrutturare completamente il complesso, ma la caduta della Serenissima nel 1797 bloccò ogni iniziativa. Con l’arrivo dei francesi il Palazzo subì altri numerosi danni e durante l’Ottocento le autorità cittadine demolirono varie parti ormai fatiscenti e promossero lavori di restauro per adeguare le carceri ad una migliore condizione di sicurezza e salubrità.

Ad oggi Palazzo Pretorio con la sua torre, nonostante le ripetute manomissioni subite nel corso dei secoli, si presenta così come è raffigurato anche in una pianta del 1690, in laterizio, con un portale ad arco che dà accesso all’edificio e in cima è ancora presente l’originaria merlatura.

INFORMAZIONI E CONTATTI: non visitabile

BIBLIOGRAFIA: Rovigo e la sua provincia. Guida turistica e culturale. II edizione aggiornata, Rovigo, Amministrazione provinciale, 2003, p. 161; Lendinara. Notizie e immagini per una storia dei beni artistici e librari. Fotografie di Antonio Guerra, Treviso, Canova, 1992, pp. 57-61.