TITOLO: Ghetto di Rovigo
COMUNE: Rovigo, piazza Merlin
DATAZIONE: XVII secolo
DESCRIZIONE:
Dove oggi si trova piazza Umberto Merlin sorgeva fino al secolo scorso il Ghetto degli ebrei. La Comunità ebraica era presente a Rovigo sin dall’inizio del Duecento, gli ebrei erano principalmente mercanti ma divennero poi anche prestatori di denaro e banchieri. Nel 1614, per motivi religiosi ed economici, il Consiglio Cittadino chiese alla Serenissima di poter separare le abitazioni degli ebrei, come accadeva già in molte città. Il Ghetto fu costruito nel 1627 in un’area marginale rispetto al centro vivo della città e già abitata da alcune famiglie ebree. Si trattava di un luogo di segregazione della minoranza ebraica, separato dal resto della città mediante un alto muro che lo circondava. Divenne però nel tempo un luogo degradato e poco igienico, per la povertà delle famiglie che vi abitavano e la scarsa cura dell’amministrazione della città. Inoltre la necessità di ospitare molte famiglie in una zona piuttosto ristretta aveva fatto sì che si creasse un vero e proprio labirinto fatto di alti palazzi. Alla fine dell’Ottocento si manifestavano gravi problemi di sicurezza. Nel 1901 una commissione incaricata dal prefetto di indagare sulle condizioni del Ghetto ne propose la sua demolizione poiché l’area si presentava in condizioni drammatiche, tanto che la demolizione di alcune parti diventava urgente e l’unica soluzione al problema della sicurezza. Le difficoltà legate ad un simile intervento però emersero fin da subito, soprattutto la necessità di trovare una nuova sistemazione alle oltre 150 persone che vi abitavano. In un primo momento si attuarono delle più semplici norme igieniche ma nulla fu fatto per mettere in sicurezza gli edifici pericolanti. La situazione si protrasse per ben trent’anni, non senza proteste da parte della cittadinanza, che accusava le varie amministrazioni per la lentezza nelle decisioni. Il Ghetto venne infine demolito tra il 1928 e il 1930, nel pieno dello spirito di rinnovamento urbanistico che animava la città negli anni del fascismo.
Il progetto di sistemazione dell’area liberata prevedeva inizialmente di costruire alloggi moderni, ma poiché non si iniziarono mai i lavori lo spazio divenne nel tempo una piazza, che è oggi abbellita da una fontana e un piccolo giardino, uno degli scorci sicuramente più belli di Rovigo. A testimonianza della storia del Ghetto rimane il principale dei portali di accesso in piazza Merlin, ora ingresso del Mercato annonario. Al di sopra del portale una lapide riporta la data e le motivazioni della costruzione del Ghetto e i nomi degli allora governanti rodigini, la lapide presenta ancora i segni della scalpellatura fatta dai Francesi nel 1797, con l’intento di cancellare anche il ricordo di una discriminazione sentita come ingiusta nel pensiero dell’epoca. La demolizione del Ghetto portò ad un ulteriore ridimensionamento della ormai già ristretta comunità ebraica a Rovigo.
INFORMAZIONI E CONTATTI: il ghetto è un luogo ormai scomparso, sito nella zona di piazza Merlin. È ancora possibile vedere il portale di accesso, che oggi conduce alla Piazzetta Annonaria.
BIBLIOGRAFIA: Roberto Costa, Gli ebrei a Rovigo, in: Ventaglio Novanta, n. 31, luglio 2005, pp. 50-57; Salvatore La Paglia, Il Ghetto di Rovigo: un monumento architettonico scomparso, in: Acta Concordium, n. 3, supplemento a Concordi n. 4, 2007, pp. 33-46; Leobaldo Traniello (a cura di), Rovigo. Ritratto di una città, Rovigo, Edizioni Minelliana Associazione Culturale, 1988, pp. 52-53; Stefano Zaggia, La segregazione degli Ebrei a Rovigo: un luogo segregato in “forma di Ghetto”, in: Rovigo dalla parte di S. Giustina. Ricerche storiche per la tutela dei beni ambientali. Atti della giornata di studio (Rovigo, Accademia dei Concordi, 26 novembre 1992). Presentazione di Maria Carla Avezzù. Rovigo, Minelliana, 1993, pp. 79-89.