
TITOLO: Loggia dei Notari o Palazzo Nodari
COMUNE: Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele II, 1
DATAZIONE: XV secolo
DESCRIZIONE:
La Loggia sorge sul lato settentrionale della piazza maggiore, oggi Piazza Vittorio Emanuele II, ed è sede del Municipio della città. Fu costruita agli inizi del Quattrocento, molto probabilmente tra il 1428 e il 1429, poiché già nel novembre del 1429 furono presentati sotto alla loggia gli statuti della città. Il nome deriva dalla prima destinazione d’uso di questo edificio, infatti inizialmente nel salone interno si riunivano i notai della città per svolgere i loro compiti. Lo spazio più caratteristico e sicuramente più vissuto è il porticato esterno, caratterizzato da forme massicce ma armoniose, con poderosi archi, travi a vista e la decorativa scala esterna in marmo bianco, rifatta nel 1544 dal ferrarese Alberto Tristani e da suo nipote Giovanni. La facciata del palazzo ha subito vari rifacimenti e probabilmente proprio durante i lavori della metà del Cinquecento vennero realizzate le nove arcate che la caratterizzano, mentre la balaustra che sovrasta le due arcate venne rifatta nel 1765 e una trentina d’anni dopo fu chiusa da vetrate. Nel 1561 venne anche rifatta la pietra della berlina, che si trovava a ridosso del pilastro fra i due archi. Si tratta di una sorta di piedistallo di marmo a cui venivano incatenati coloro che avevano commesso piccoli furti e le “donne di malaffare”, per esporli al pubblico scherno. È interessante ricordare che, nonostante il salone servisse per l’attività dei notai, nel XVII secolo qui furono allestiti i primi spettacoli di melodramma a Rovigo.
Accanto alla Loggia, in una posizione scelta per la sua importanza, durante la dominazione veneta fu eretta anche la torre civica. Qui nel 1488 venne collocata la campana del mastio del castello. La torre fu demolita nel 1763 e ricostruita dal veronese Pietro Puttini.
Nei primi anni dell’Ottocento venne sistemata la parte orientale dell’edificio, continuando il porticato e altri lavori furono eseguiti nel 1817, quando, sotto al nuovo governo austriaco, la Loggia ospitò il Corpo di Guardia. In questo periodo la Loggia ospitò anche la Delegazione provinciale, per diventare poi sede del Municipio nel 1845.
Sin dal Cinquecento all’interno e all’esterno dell’edificio si trovavano numerose lapidi a memoria dei podestà di Rovigo e di importanti interventi di rifacimento della Loggia. Con il tempo questi monumenti scomparvero ma era inevitabile, per la funzione stessa dell’edificio, che tornassero ad essere affissi nuovi monumenti celebrativi. Nell’Ottocento furono affisse lapidi e iscrizioni in ricordo della nascita di Dante Alighieri posta sotto allo stemma comunale, della visita a Rovigo di Vittorio Emanuele II, di personaggi come Mazzini e Cavour ed altre. Ad oggi sotto al portico rimangono solo il monumento a memoria di Nazario Sauro e dei caduti dei lager nazisti.
La Loggia conserva alcune preziose opere d’arte. Al centro della facciata si trova la Vergine con Bambino, opera dello scultore veronese Giulio Mauro che la realizzò nel 1590. Ma la più antica è l’affresco del Cristo morto, di dubbia attribuzione, ancora presente nel salone.
INFORMAZIONI E CONTATTI:
BIBLIOGRAFIA: Leobaldo Traniello (a cura di), Rovigo. Ritratto di una città, Rovigo, Edizioni Minelliana Associazione Culturale, 1988, pp. 90-94; Rovigo e la sua Provincia, 2ª edizione, Editrice Italia Turistica, 2003, p. 185.