Monastero degli Olivetani Rovigo

TITOLO: Monastero degli Olivetani o Convento di San Bortolo

COMUNE: Rovigo, piazza San Bartolomeo, 9

DATAZIONE: XIII secolo

DESCRIZIONE:

Il Monastero degli Olivetani a San Bortolo è uno dei luoghi più ricchi di storia della città. La sua nascita è legata alla presenza dell’ordine degli Umiliati, un Movimento Evangelico laico di persone che vivevano secondo una regola religiosa, dediti alle attività artigianali, come la lavorazione della lana. Durante il Duecento sorsero in tutto il nord Italia numerose domus, case in cui gli umiliati vivevano in comunità e povertà, una di queste proprio a Rovigo. Nel 1255 l’allora vescovo di Adria concesse a Fra Paglia, presidente della comunità di Umiliati a Rovigo, il permesso di costruire una chiesa intitolata a San Bartolomeo apostolo vicino alla domus, in un terreno che stava al di fuori della porta meridionale della città. Alla fine del XIII secolo le Comunità Umiliate, tra cui quella di Rovigo, si trasformarono in monasteri perdendo l’origine laica. In meno di trent’anni però la fiorente comunità rodigina degli Umiliati entrò in un periodo di crisi e il monastero si ridusse a soli cinque frati. Il numero diminuì ancora fino a quando attorno al 1436 il convento, che ospitava un solo frate, venne abbandonato e l’ordine soppresso.

Successivamente il monastero fu dato in commenda al vescovo di Adria Bartolomeo Roverella. Fu il fratello Nicolò Roverella, abate generale degli Olivetani, a dare nuova vita al monastero di San Bortolo. I primi monaci olivetani arrivarono a Rovigo nel 1474 dal Monastero di San Giorgio a Ferrara e, trovando gli edifici in un grave stato di degrado, decisero di costruire un nuovo monastero alloggiando nel frattempo nei locali fatiscenti della domus umiliata. I lavori iniziarono nel 1482 ma si protrassero fino al 1516 a causa delle guerre. Il nuovo convento si sviluppava attorno al chiostro ancora oggi visibile e comprendeva dodici camere al primo piano e vari locali di servizio al piano terra. Il progetto fu realizzato dall’architetto Alberto Tristani in collaborazione con Biagio Rossetti, architetto di Palazzo Roverella, tanto che è possibile notare somiglianze stilistiche tra i due edifici nelle colonne e nei capitelli.

Attorno alla metà del Cinquecento si decise di ampliare il monastero, creando una foresteria e nuove camere nel dormitorio al piano superiore, e costruire una nuova chiesa. I lavori presero avvio nel 1562. In questa occasione venne anche realizzato un ciclo di affreschi che decorava le pareti esterne del chiostro con Storie dalla Genesi, opera di Bartolomeo Faccino.

Nella prima metà del Seicento il Polesine venne duramente colpito da una grave epidemia di peste, per cui non vi furono ulteriori interventi al monastero. Solo nella seconda metà del secolo fu realizzato un ampliamento dell’edificio costruendo il secondo chiostro a sud del primo e un cortile che giungeva sino alla strada comune. Sempre negli anni ’70 del XVII secolo venne anche realizzata la facciata della chiesa in stile rinascimentale ferrarese.

La storia degli Olivetani a Rovigo termina nel 1810 quando vennero allontanati dal Governo francese, in un periodo in cui tutti gli ordini religiosi venivano soppressi. Il convento, messo all’asta, fu venduto ad un privato cittadino che non se ne curò e proprio l’incuria fu la causa della caduta degli affreschi del chiostro, oggi non più visibili. Nel 1844 il proprietario donò lo stabile al Comune affinché diventasse la nuova Casa di Riposo. Gli interventi necessari ad assolvere a questa funzione snaturarono progressivamente l’ex monastero e solo nel 1979 si decise di trasferire la Casa di Riposo e recuperare l’antico edificio. Dopo un imponente intervento di restauro, oggi è un luogo di cultura e ospita il Museo dei Grandi Fiumi e la sede dell’associazione culturale Minelliana.

INFORMAZIONI E CONTATTI: gli ambienti del Monastero sono visitabili nel corso della visita al Museo dei Grandi Fiumi.

Orari di apertura del Museo:

da martedì a venerdì: 10:00-13:00

sabato e domenica: 10.00-13.00 e 15.00-18.00

BIBLIOGRAFIA: Leobaldo Traniello (a cura di), Rovigo. Ritratto di una città, Rovigo, Edizioni Minelliana Associazione Culturale, 1988, pp. 153-162.

Il Monastero si racconta: https://olivetani.fondazionebancadelmonte.rovigo.it/ visitato il 05/09/2023.