TITOLO: Castello di Arquà
COMUNE: Arquà Polesine, via Mazzini, 18-30
DATAZIONE: XII secolo
DESCRIZIONE:
Al centro del paese di Arquà Polesine si erge il maestoso Castello medievale, cuore storico del paese. Il maniero fu fatto costruire nel 1146 da Guglielmo III Adelardi dei Marchesella, poco prima di partire per la terza crociata. Egli era uno dei protagonisti della intensa vita politica di Ferrara di quel tempo e fece costruire alcuni piccoli ma ben muniti castelli in Polesine, si dice per rifugiarsi dalle insidie degli Estensi. Di tutte queste piccole fortezze rimane oggi solamente il Castello di Arquà, molto ben conservato.
Il Castello sorge in un’area strategica, posta al confine tra le terre di Rovigo e di Ferrara, un luogo di passaggio obbligato per chi giungeva in Polesine dalla città Estense. Questa particolare e favorevole posizione rese in passato il Castello motivo di aspre contese. Già sul finire del XII secolo era passato in mano agli Estensi, portato in dote da Marchesella che sposò Obizzo d’Este.
Nel 1395 il marchese Nicolò d’Este cedette a titolo di garanzia il Polesine ai Veneziani, in cambio di un prestito di 50.000 ducati. Il complesso rimase ai veneziani per quarant’anni e in seguito divenne definitivamente di loro proprietà dopo l’assegnazione delle terre fatta al termine della Guerra del Sale, che tra il 1482 e il 1484 vide contrapposti il Ducato di Ferrara e la Repubblica di Venezia. Il Castello aveva ormai nel frattempo perso la sua funzione difensiva e di avamposto e venne ceduto alla nobile famiglia Diedo. Nel Cinquecento fu quindi trasformato in una residenza posta a capo di un fondo agricolo, operando le dovute ristrutturazioni.
Nel corso dei secoli l’imponente fortificazione è passata attraverso vari proprietari ed è stata infine acquistata dal Comune di Arquà. L’odierno complesso è costituito da una torre merlata di età medievale e alcuni edifici che si affacciano su un cortile centrale, oltre alle scuderie e un granaio. In origine le torri dovevano essere due di cui la seconda, più bassa, è andata perduta. Vi si accede attraversano un ponte in muratura che permette di oltrepassare il fossato che ancora oggi circonda il Castello e che un tempo lo difendeva. All’interno le stanze principali del piano terra e del primo piano sono decorate con affreschi secenteschi che raffigurano scene mitologiche, opere realizzate per la famiglia Diedo. Gli affreschi furono realizzati tra il 1500 e il 1630, quando la famiglia intraprese una politica di investimento che passava per il matrimonio dei giovani membri maschi con fanciulle di altre nobili casate. Gli affreschi celebravano il prestigio della famiglia Diedo e costituivano il loro biglietto da visita per gli ospiti che giungevano al Castello.
INFORMAZIONI E CONTATTI:
BIBLIOGRAFIA: Arquà Polesine. La Storia, Rovigo, Minelliana, 1999; Rovigo e la sua Provincia, 2ª edizione, Editrice Italia Turistica, 2003, p. 221; Itinerari artistici nelle provincie di Padova e Rovigo: interventi e valorizzazioni del patrimonio artistico. Introduzioni di Guglielmo Monti, Anna Maria Spiazzi. Padova, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Milano, Skira), 2003, p. 156; Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete Marsilio, 2000, p. 114-116.
Dall’indagine sugli affreschi del castello di Arquà una pagina di storia dimenticata, in: Ventaglio Novanta: https://www.ventaglio90.it/dallindagine-sugli-affreschi-del-castello-di-arqua-una-pagina-di-storia-dimenticata/ visitato il 01/09/2023.