Villa Armellini Polesella

TITOLO: Villa Armellini

COMUNE: Polesella, via Antonio de Paoli 535

DATAZIONE: prima metà XVII secolo

DESCRIZIONE:

L’attuale villa Armellini venne probabilmente realizzata nella prima metà del Seicento, quando venne restaurato e modificato un precedente edificio cinquecentesco, forse un più modesto casino di caccia. Questa ipotesi troverebbe conferma in un’iscrizione del 1634, che ricorda l’avvenuto restauro dell’edificio. La villa venne ristrutturata in maniera modesta, tanto che non presenta fondamenta. La staticità di questo edificio, che è giunto fino a noi superando nel corso dei secoli le varie inondazioni del Po, deriva invece dalla pianta quadrata che conferisce stabilità e dallo spessore consistente dei muri. L’edificio venne costruito con mattoni fabbricati direttamente sul posto, come testimoniano i resti di una fornace, ancora visibili nei pressi del muro di cinta.

La villa era rivolta verso la Fossa Polesella, un canale realizzato per bonificare le campagne circostanti e che veniva utilizzato dai nobili veneziani per scendere in barca fino a Polesella, loro avamposto e sede di numerose altre ville. Anche la famiglia Armellini aveva nel tempo ottenuto il suo posto tra le fila della nobiltà veneziana. Discendeva infatti da un armatore e mercante di spezie cipriota che si era trasferito a Venezia alla fine del Cinquecento. La famiglia costruì rapporti di stretta amicizia con illustri famiglie della nobiltà veneziana come i Morosini e i Grimani, anch’essi presenti a Polesella, fino ad ottenere all’inizio del Seicento il titolo di conti. All’interno della villa si conserva ancora un ritratto del cardinale Giovan Battista Armellini, datato 1636, personaggio che ebbe un ruolo determinante nell’ascesa della famiglia. Il Seicento fu quindi l’inizio del prestigio della famiglia, un periodo fortunato, celebrato con la costruzione della villa.

Attualmente il complesso è composto dalla casa padronale, un edificio rustico, un giardino antistante e una corte per i lavori. Tra il Settecento e l’Ottocento dovevano essere presenti anche altri edifici rustici come una stalla, un fienile e una scuderia, mentre sul retro della casa padronale si estendeva lo spazio dedicato all’orto. Doveva essere anche presente l’oratorio dedicato a Maria Santissima della Concezione, che nel XVIII secolo si trovava all’interno dell’edificio della villa, ma di cui oggi non si conservano tracce.

La casa dominicale ha una forma compatta, quasi cubica e si sviluppa su tre piani. Il portone centrale e le finestre che si aprono sulla facciata principale sono decorati con cornici modanate e all’apice una maschera. Proprio questo dettaglio ha conferito alla villa il nome popolare di “casa delle sette teste”.

All’interno sono conservate alcune opere d’arte di pregio che risalgono al Settecento, un periodo ancora fortunato per la famiglia Armellini. Tra queste vi sono affreschi, decorazioni in stucco secondo la moda dell’epoca, un ritratto del doge Francesco Morosini e alcune pitture raffiguranti scene bibliche realizzate da Mattia Bortoloni, pittore polesano che nel Settecento doveva godere di buona fama, molto ricercato e apprezzato dalla nobiltà veneta.

INFORMAZIONI E CONTATTI: la villa è privata ed è aperta e visitabile solo per motivi di studio

BIBLIOGRAFIA: Bruno Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete Marsilio, 2000, pp. 387-388; Antonio Canova, Ville del Polesine, Rovigo, Istituto padano di arti grafiche, 1975, pp. 104-105.

Villa Armellini su Comune di Polesella: www.comune.polesella.ro.it/contenuti/124980/villa-armellini visitato il 14/08/2023